domenica 10 gennaio 2010

ITA-LAT/Nefando e nefasto

Nell'uso italiano NEFANDO significa "empio, abominevole, scellerato", e per estensione "malvagio, orribile"; mentre NEFASTO vale "funesto, luttuoso, malaugurato; infausto, sfavorevole, che fa presagire disgrazie".
Entrambe le parole continuano i corrispondenti latini: NEFANDUS e NEFASTUS.

Le parole sono collegate alla radice del vb. FARI (for, faris, fatus sum, fari): "parlare, dire" e rimandano all'opposizione, tipica della lingua e della civiltà latina, tra FAS e NEFAS.

Il vb. fari ha nell'uso una forte connotazione religiosa: vale "parlare con solennità, celebrare, cantare" e "predire, profetare". Il part. perf. fatus ("che è stato detto"), sostantivato crea FATUM (fatum, fati), ovvero "fato, destino, sorte" (destinato ad avverarsi proprio in quanto "è stato detto", si intende dal dio; ovvero dall'oracolo che parla in nome della divinità). Il gerundivo FANDUS vale: "che si può dire, giusto, lecito"; mentre NEFANDUS (ne+fandus) è letteralmente "ciò che non si può/deve dire", ovvero "empio, sacrilego, scellerato".
Merita osservare incidentalmente che dal medesimo vb. derivano anche INFANTE (da INFANS, in+fans, part. pres.; letteralmente "che non può parlare", laddove il possesso pieno della parola è ciò che rende uomini e adulti insieme) e INFANZIA (infantia, -ae).

FAS (n. indecl., da ricollegare alla radice del vb. fari) nella civiltà latina è tutto ciò che è "permesso dagli dei, conforme alle leggi divine", quindi "giusto, lecito"; fas indica anche tout court "la legge/volontà divina". Il suo contrario è NEFAS (ne+fas): "cosa non lecita o ingiusta", quindi "empietà, sacrilegio". Dai due indeclinabili derivano i corrispondenti agg. FASTUS e NEFASTUS.

A Roma dies fasti erano quelli in cui era lecito amministrare la giustizia; mentre le attività giudiziarie erano sospese nei dies nefasti. Era compito e prerogativa del collegio sacerdotale dei pontefici fissare, attraverso la promulgazione del Calendario (poi indicato appunto con il termine Fasti), la distinzione tra dies fasti (segnati con la F) e dies nefasti (segnati con N).

mercoledì 6 gennaio 2010

ITA/DC - Il "feroce" Saladino (ovvero: dalla Divina Commedia alle raccolte punti)



"e solo, in parte, vidi 'l Saladino."

Così Dante presenta, nel c. IV dell'Inferno, tra gli "spiriti magni" del "nobile castello", il musulmano Salah-al-Din, sultano d'Egitto dal 1137 al 1193. Il personaggio chiude la serie degli eroi e condottieri del mondo greco romano (così come gli altri due musulmani presenti nel castello, Avicenna ed Averroè, chiudono la serie dei filosofi e scienziati del mondo antico).

Il sultano Salah-al-Din nel XII secolo riaffermò il primato musulmano nel Vicino Oriente, riconquistando e sottraendo ai Crociati la Città santa di Gerusalemme. Ma al di là del ruolo storico, il Saladino divenne subito nell'Europa cristiana un personaggio leggendario e godette di una fama straordinaria: non solo grande condottiero ma addirittura modello di virtù cavalleresche.

Il Saladino divenne personaggio letterario, protagonista di alcune novelle dell'anonimo Novellino:
(XXIII) "Come il Soldano donò a uno dugento marchi e come il tesoriere li scrisse veggente lui ad uscita"
(LXXIII) “Come il soldano, avendo bisogno di moneta, volle coglier cagione a un giudeo”.
Il "soldano" è appunto il Saladino: nella prima novella rappresentato come uomo cortese e generoso; nella seconda in veste di uomo molto astuto (ma anche infingardo e avido), che progetta di estorcere molto danaro a un giudeo attraverso un’argomentazione che ha la struttura tipica del dilemma: al giudeo avrebbe chiesto quale fosse la fede migliore.
La "novella delle tre anella" si ritrova, rielaborata, nel Decameron di Boccaccio (I giornata, novella terza): Melchisedech giudeo con una novella di tre anella cessa un gran pericolo dal Saladino apparecchiatogli.
E fornirà poi lo spunto ad un famoso dramma di Lessing: Nathan il saggio (1779), "manifesto illuminista della tolleranza religiosa".
Il Saladino, descritto come ospite magnanimo e cultore di arti magiche, è protagonista anche della penultima novella del Decameron (X Giornata, novella nona): Il Saladino in forma di mercatante è onorato da messer Torello; fassi il passaggio; messer Torello dà un termine alla donna sua a rimaritarsi; è preso, e per acconciare uccelli viene in notizia del soldano; il quale, riconosciutolo e sé fatto riconoscere, sommamente l'onora; messer Torello inferma, e per arte magica in una notte n'è recato a Pavia; e alle nozze, che della rimaritata sua moglie si facevano, da lei riconosciuto, con lei a casa sua se ne torna.

Come sia potuto accadere che un sultano musulmano sia divenuto cavaliere ideale per l'Europa cristiana lo spiega in un breve saggio lo storico Franco Cardini: Immagine e mito del Saladino in Occidente.
Lo stesso Franco Cardini ha raccontato le imprese del Saladino in un saggio divulgativo: Il Saladino. Una storia di crociati e saraceni, Piemme, 1999; e, in collaborazione con Teresa Bongiorno, in un godibile romanzo per ragazzi: Il feroce Saladino e Riccardo Cuordileone, Laterza, 1999

Il nome del Saladino ha avuto "fortuna" e suscitato interesse anche in tempi recenti. Negli Anni 30 del sec. scorso si scatenò in Italia una vera e propria caccia al "feroce Saladino". Si trattava di una figurina introvabile, nell'ambito di un concorso a premi promosso dalla Buitoni-Perugina e collegato alla trasmissione radiofonica "I tre moschettieri". L'episodio ispirò qualche anno dopo anche un omonimo film: Il feroce Saladino.

lunedì 4 gennaio 2010

ITA/Lingue e dialetti d'Italia

Sul sito dell'ALI (Atlante Linguistico Italiano) una breve intervista al professor Gian Luigi Beccaria che chiarisce la differenza (tutta di ordine storico-culturale, non linguistico) tra LINGUA e DIALETTO. Sul medesimo tema una breve riflessione del prof. Maurizio Pistone.

Per avere un'idea dell'attuale quadro linguistico dell'area italiana (dialetti e lingue minoritarie) è disponibile un'ottima mappa interattiva.

Sul sito Italica lo storico della lingua Francesco Bruni traccia un ampio profilo del quadro linguistico dell'Italia contemporanea (tra dialetti, lingua nazionale nelle sue varianti, lingue minoritarie e nuove lingue degli immigrati) e della diffusione dell'Italiano fuori d'Italia.

LENGUA PIEMUNTEISA
Si jè cheic'un chi volu 'mparè a lese e scrive la lengua piemunteisa, el sito Piemont u mustra cum fè; 'ndrinta i s'trova gramatica, vocabulari eletronic, leture e studi, e na sernia ed test an poesìa e an prosa.

Chi u vo' prove a lese en piemunteis u po' anche 'ndè a curiosè su Wikipedia en piemunteis.

domenica 3 gennaio 2010

ITA/Primi documenti del volgare

Un'ottima presentazione dei primi documenti del volgare, introdotti, analizzati e commentati secondo la successione cronologica: dai Giuramenti di Strasburgo del IX sec., attraverso l'Indovinello Veronese e il Placito Capuano, per proseguire con l'Iscrizione della Catacomba di Commodilla, la Postilla Amiatina e infine l'Iscrizione di San Clemente. Quindi i vari Ritmi della seconda metà del XII sec.: Ritmo Bellunese; Ritmo Laurenziano; Ritmo Cassinese; Elegia giudeo-italiana.

sabato 2 gennaio 2010

ITA/SALVAPAROLA - 6° Premio di Scrittura Zanichelli


La Casa editrice Zanichelli, che pubblica il noto vocabolario della lingua italiana ZINGARELLI, ha bandito l'annuale PREMIO DI SCRITTURA, giunto alla sesta edizione. Il concorso trae spunto dal Vocabolario Zingarelli: attraverso le votazioni degli insegnanti sono state selezionate 50 "parole da salvare" (in una lista di partenza di 200). 50 parole la cui scomparsa costituirebbe un impoverimento della ricchezza espressiva e dell'efficacia comunicativa della lingua italiana.
Agli studenti è richiesto di proiettarsi tra 20-30 anni e immaginare quale uso potranno avere queste "parole da salvare" in un ipotetico scenario futuro. Il compito consiste nel produrre un elaborato a scelta (racconto, poesia, articolo, canzone etc.) in cui siano impiegate 10 delle 50 "parole da salvare". Il termine per la consegna è il 28 febbraio 2010.

La lista delle parole da salvare, le regole e le modalità per la partecipazione, i premi ed ogni altra informazione utile sul sito Zanichelli.


PS La partecipazione al concorso con un proprio elaborato dà diritto ad un bonus (due bonus per chi sarà segnalato; tre bonus per chi risulterà tra i vincitori del concorso).